La casa di Carol Rama è ancora lì, intatta, all’ultimo piano mansardato di un palazzo dei primi del Novecento, al numero civico 15 di via Francesco Napione a Torino, a pochi passi dal fiume Po; l’artista vi ha abitato per una settantina d’anni, dalla prima metà degli anni Quaranta fino alla sua scomparsa nel 2015.

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La casa è dotata di una forte impronta personale. E’ stata allestita nel tempo dall’artista e conserva un’eccezionale stratificazione di oggetti diversi, di opere e documenti, tra quotidianità e arte, vita individuale e collettiva, sia di Carol Rama sia degli ambienti artistici e intellettuali nei quali ha operato nella sua lunga vita. Non casuale accumulo ma consapevole costipazione dello spazio, secondo una precisa regia. Guscio contenente frammenti di vissuto, una sorta di archeologia della propria esistenza. Come in una wunderkammer, vi si ritrovano intatte l’atmosfera e la realtà di un luogo che per lei fu abitazione, studio e spazio dell’anima. Dimensione solitaria ma anche di incontro e condivisione con gli amici e le persone che l’andavano a trovare, figure di cui molte sono le testimonianze conservate, come tracce diffuse, ognuna portatrice di storie e aneddoti.

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Vincolata dalla Soprintendenza come studio d’artista nel 2016, nel 2019 la signora Pinuccia Sardi ne acquista dagli eredi i beni lì contenuti. L’apertura al pubblico e la gestione della casa studio e delle visite è stata operata fino al marzo 2024 dall’Archivio Carol Rama, per passare poi al coordinamento della Fondazione Sardi per l’Arte.

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Info e prenotazioni: www.casamuseocarolrama.it